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INSOLITO FESTIVAL 2020: "Una settima edizione più che mai innovativa"

Sarà un “Insolito Festival” ancora più insolito quello che animerà gli spazi urbani di Parma a partire da oggi, mercoledì 24 giugno, e per tutta l’estate, fino al 15 settembre. La rassegna, giunta alla sua settima edizione per volontà artistica ed organizzativa dell’Associazione Micro Macro e grazie al sostegno di Comune di Parma, Fondazione Monteparma, Regione Emilia Romagna e Conad Parma Centro Nord, ha sempre avuto come inclinazione primaria quella di approfondire la relazione umana e poetica tra arte e tessuto cittadino, dunque comunitario. Quella di quest’anno, però, dovrà misurarsi con i limiti di un presente trasformato, cercando di tracciare, o meglio ristabilire, attraverso spettacoli, incontri, laboratori per adulti e bambini, quello scambio venuto meno negli ultimi mesi di emergenza, provando a ridefinire “i gesti, le abitudini, i riti della città” e soprattutto dei suoi abitanti.

Alla conferenza stampa di presentazione del festival svoltasi martedì 23 giugno negli ampi e accoglienti spazi di Ape Parma Museo è stata più volte rimarcata l’urgenza di riconnettere fisicamente (non più soltanto telematicamente) luoghi e cittadinanza, rimarcando altresì l’importanza di preservare, grazie anche alle “insolite” forme artistiche proposte e alla pluralità dei linguaggi prescelti, quelle che sono le misure di sicurezza previste per legge. “Siamo davvero lieti di questa ripartenza” ha esordito il Presidente della Fondazione Monteparma, Roberto Delsignore “e siamo ancora più lieti nel presentare un programma così innovativo, che conserva giustamente al suo interno anche un animo ludico, fondamentale in questo periodo, soprattutto per il pubblico più giovane. Mai come ora è importante il coinvolgimento della città in iniziative e progetti che possano aiutare la ripresa di uno scambio, di un dialogo, anche in relazione a spazi, come lo splendido Giardino Ducale, che necessitano di essere fruiti. L’Associazione Micro Macro, Beatrice Baruffini e Alessandra Belledi hanno davvero lavorato egregiamente”.

Il festival, dunque, si reinventa, rispettando la sua natura “insolita”, e quasi esaltandola, sviluppando forme ed espressioni artistiche che come ha ben evidenziato l’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Parma, Michele Guerra, non possono che portare un grande giovamento alla comunità in questo frangente storico: “Tanti spazi della città si stanno animando culturalmente e questo è un dato straordinariamente incoraggiante. Sarà un’estate sorprendentemente ricca di eventi, al punto tale che abbiamo deciso come Comune di ampliare il budget a disposizione dei progetti presentati, così da non penalizzare la selezione. In questa ricchezza di proposte, Insolito Festival è però un modello che ha sempre precorso i tempi, ben prima dell’emergenza, facendo dell’esplorazione urbana e della contaminazione fra spazio ed azione scenica/teatrale la cifra della sua programmazione, volgendo speciale attenzione anche a luoghi non convenzionali. Oggi però, tra le proposte di Insolito, ritroveremo i temi caldi del nostro presente, del nostro diverso sguardo sul mondo; dunque il tema della scuola, dell’infanzia, delle forme di dialogo da ricreare. Tenendo sempre a mente un dato oggettivo: il pubblico è, giocoforza, cambiato. Per mesi la tecnologia ci ha aiutato a sopperire a una mancanza fisica, ma ora dobbiamo lentamente imparare a riprenderci due idee di libertà fondanti l’esperienza culturale: la libertà di movimento e la libertà d’incontro. Senza di queste non si può davvero fare cultura”.

Rafforzare, dunque, la relazione, attraverso creazioni artistiche ad hoc e un’attiva, coinvolgente, partecipazione comunitaria. La natura speciale di questa edizione, che prevede anche “incursioni” in altri contesti artistici cittadini, come il Castello dei Burattini e la rassegna “Sul Naviglio” organizzata dall’Associazione Culturale Loft, è stata oltremodo sottolineata da Alessandra Belledi: “Grazie alla sostanziale vicinanza di Fondazione Monteparma, Comune di Parma e Regione Emilia Romagna, abbiamo potuto preservare l’alta qualità del festival. Fra sguardi artistici e spazi urbani, sarà forte l’idea di ricominciamento su cui lavoreremo. Sarà un work in progress per riappropriarci lentamente dei nostri spazi fisici. E per fare questo ci siamo affidati ad artisti professionisti con competenza e profondo senza di innovazione. Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare al carattere internazionale del festival ma, per contro, abbiamo favorito un vivaio di competenze artistiche davvero eccellenti, dove non mancheranno ospitalità di prim'ordine come Marco Baliani, la compagnia Kepler 452 e Teatro Sotterraneo, che ci aiuteranno a riflettere su questo tempo così traumatico. Il festival offrirà anche l’occasione di ammirare luoghi da tempo chiusi alla città, come le Serre Petitot, il giardino della spezieria in epoca borbonica. Tutto sempre nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria”.

Beatrice Baruffini ha infine introdotto nel dettaglio  tutto il programma che aprirà mercoledì 24 giugno con il laboratorio “Mi passi la scuola?” incentrato sul racconto, l’ascolto e l’incontro fra generazioni. “La città verrà coinvolta ed è una città alla quale noi chiederemo tanto, di cui abbiamo fortemente bisogno, come persone e come artisti, per poter realizzare questa idea di arte comunitaria così come l’abbiamo immaginata” ha proseguito Baruffini “dalla insolita rivisitazione del tradizionale “Gioco dell’Oca” che qui potrete vivere attraversando gli spazi del Parco Ducale, alla creazione del più grande epistolario d’amore della città, a cui tutti siete invitati a partecipare, dal prestito ideale di un gesto, ai laboratori di narrazione, ogni progetto è stato pensato per realizzare uno scambio. Noi artisti in questi mesi abbiamo continuato a lavorare e ad interrogarci sul ruolo dell’arte oggi, in questo presente che è un superpresente e che ci ha letteralmente investiti. Quello che abbiamo tutti compreso è che l’arte e la cultura sanno creare preziose occasioni di ritrovo e generare future possibilità di incontro, quello di cui ora abbiamo più bisogno”.

Non resta, dunque, che seguire questo fitto programma di appuntamenti per un’estate che si preannuncia più che mai “insolita” e vicina.

Per maggiori info e dettagli sul programma: https://www.insolitofestival.org/

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