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(LETTURE CONSIGLIATE) - LA QUALITÀ DEL PERDONO

Nuovi consigli di #lettura sul Teatro, per tempi sospesi come questo...

Il suggerimento di oggi è "La qualità del perdono - Riflessioni sul teatro a partire da Shakespeare" del grande regista inglese Peter Brook.

Le sue esperienze di lavoro e di passione, maturate in oltre 50 anni di attività, si ritrovano distillate nelle riflessioni proposte in questo volume di neanche ottanta pagine, un concentrato di pensieri, sentimenti, impressioni che ricorrono anche nelle opere di Shakespeare e da cui il Maestro Brook trae ispirazione.

Questo il passaggio scelto per voi dove si parla della riproducibilità in video di uno spettacolo teatrale:

"(...)Un allestimento teatrale può certamente essere riportato su pellicola, ma non così com'è. Ho tentato l'impresa in varie occasioni, e ogni volta è stato necessario ricercare una nuova forma che si adattasse al nuovo mezzo. La registrazione non può mai essere identica a ciò che il pubblico ha visto in teatro. Compresi quindi che in questo caso nulla era in grado di restituire l'energia e l'inventiva del gruppo. Quello era davvero spettacolo dal vivo.

Poi la produzione fu inviata in Giappone. Erano tutti entusiasti dell'idea. Poiché i costi erano molto alti, mi chiesero se accettavo di far riprendere lo spettacolo per la televisione, in modo che fosse visto in tutto il Giappone, contribuendo così alle spese. Ci garantirono che, se tutti fossimo stati d'accordo, la registrazione sarebbe poi stata distrutta alla presenza del console inglese. Ne parlai con la compagnia, che era sempre stata concorde sull'idea di rifiutare le riprese. Ma stavolta ci sembrò impossibile dire "no".

Poche settimane dopo ricevetti un pacco piuttosto voluminoso dal Giappone. "Questa", scriveva uno dei produttori, "è una copia della registrazione. Abbiamo pensato che lei dovesse averla". Trovai un videoregistratore e scoprii con stupore che la ripresa era di ottima qualità. Mandai un telegramma in Giappone chiedendo di non distruggere l'originale. Ne ricevetti però un altro in risposta. "Questa mattina, alla presenza del console inglese, come da sua richiesta, la registrazione e il negativo sono stati bruciati".

Solo in seguito mi resi conto che l'esperienza serviva a ricordarmi di restare fedele alle mie convinzioni. La vita di un'opera teatrale inizia e finisce nel momento dello spettacolo. E' qui che autore, attori e registi esprimono ciò che hanno da dire. Se lo spettacolo ha un futuro, non potrà che risiedere nel ricordo di coloro che erano presenti e che ne hanno conservato una traccia nel cuore. E' questo l'unico posto per il nostro Sogno (...)"

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