CRINE

(Dal comunicato stampa)

L’opera performativa, visuale e musicale di Lenz Crine, realizzata da Lenz nel 2023 come parte di LPAM_Lenz per Alessandro Manzoni, il Progetto Speciale di Lettura dedicato al grande autore nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla morte, andrà in scena alle ore 21 del 25-26-27 novembre a Lenz Teatro, parte sia della ventottesima edizione di Natura Dèi Teatri, il festival di arti performative contemporanee e cultura visuale curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto a partire dal 1996, sia del programma del festival ParmaJazz Frontiere.

Riedizione performativa ispirata all’Adelchi, in Crine Lenz ha rimette al centro della propria indagine performativa l’autore fondativo della letteratura italiana per provocare una riflessione profonda sulla potenza poetica e la retorica della lingua, motus per un attento affondo teorico sulla contemporaneità di un’opera complessa e quasi dimenticata della letteratura drammatica.

Dell’Adelchi è la figura di Ermengarda, mai sottoposta al vincolo del convenzionale, a essere trasdotta in immagini drammaturgiche che delineano un corpo femminile di irriducibile bellezza, ferito dall’abbandono e trasfigurato da un dolore che rende l’eroina epifanìa d’incontro di molteplici storie vissute, d’amori infranti, sospesi, rimandati, dimenticati, imposti e liberati, unica figura di un coro tragico del tempo presente.

L’Ermengarda manzoniana rappresenta il culmine esistenziale e teatrale della sottomissione al rifiuto cui la condanna Carlo Magno, rendendola vittima innocente di una sofferenza impotente e spersonalizzante: l’epilogo della tragedia è il suicidio, come gesto di estrema sottrazione dal sé e dal dolore dell’esistenza. Ma Ermengarda non si arrende alla realtà della Storia, quella che i potenti maschi decidono, concedendosi totalmente al proprio sentimento, all’intima vicenda di amante che tutta la passione contiene nel non detto, nell’autonomo posizionamento dentro al proprio Io.

Con Crine, Lenz sostanzia la ricerca pluriennale di un “verbo” pedagogico che renda le persone neurodivergenti in grado di esprimere attraverso le stimolazioni drammaturgico-sensoriali le emozioni silenziate, ribaltando la prospettiva convenzionale. Ermengarda, infatti, è incarnata dall’attrice sensibile Carlotta Spaggiari, protagonista e straordinaria interprete di numerose creazioni performative di Lenz: esordisce nel ruolo della Monaca di Monza bambina ne I Promessi Sposi (2013) e successivamente è protagonista dell’Adelchi (2014) trasfondendosi nel corpo-martire di Ermengarda; attraversa le fantasmagorie ariostesche come Angelica ne Il Furioso (2015-2016); è performer ne Il Paradiso di Dante e Aktion T4 (entrambi del 2017), poi magnifica interprete di Cassandra nell’Orestea di Eschilo (2018-2021); è tra le/gli interpreti del grande affresco calderoniano de La vita è sogno (2021) e coprotagonista nella recente messinscena di Catharina von Siena (2022) opera del visionario drammaturgo romantico Jakob Lenz e infine una delle tre personificazioni di Maria Maddalena nel recentissimo spettacolo Apocalissi Gnostiche. “Come una Pentesilea delirante e lieve, Ermengarda lascia che Eros e Thánatos la conducano per mano oltre il margine della vita. (…) Soltanto una sensibilità d’attrice altrettanto potente e lieve può esperire, senza finzione, un tale culmine di pathos e forza espressiva”, commentano Maria Federica Maestri e Francesco Pititto.

In scena con Carlotta Spaggiari il compositore, contrabbassista, direttore d'orchestra Roberto Bonati, docente presso il Conservatorio A. Boito di Parma, Direttore Artistico del ParmaJazz Frontiere festival, creatore nel 1998 della ParmaFrontiere Orchestra e musicista che ha maturato negli anni un linguaggio capace di costruire intensi pannelli emotivi, approdando ad una sintesi di molteplici generi musicali contemporanei.

Crudo e deciso l’impatto scenico di CRINE, composto da un’installazione che Maria Federica Maestri spiega in questo modo: “Per l’esposizione del martirio di Ermengarda, sarà piena e cruda la luce sulla violenza sul corpo femminile, umiliato e ripudiato dalla brutalità funzionale della società patriarcale. Niente dovrà essere nascosto o mitigato dal tepore sentimentale e salvifico della provvidenza: lo spazio sarà attraversato da quattordici aste lignee in misura e forma simili alle lance medievali per la caccia al cinghiale. Ermengarda, come l’animale, inseguita, catturata, ferita, sanguinante spirerà cercando in cinque tane nere il buio e la quiete della morte”. Riguardo, invece, alla componente video, o ‘imagoturgia’, commenta Francesco Pititto:Dipinti in sequenza. Una cinghialessa avanza nel bosco, uno scoiattolo trai rami, due lumache in corteggiamento, un corpo d’uomo vecchio e nudo. Un volto di donna in primissimo piano, la bocca e i denti e gli occhi e il parlare muto all’altra sé nello spazio reale, e anche allo spettatore che le osserva entrambe. Lei è cinghialessa braccata, circondata e ferita, in metamorfosi di scoiattolo in fuga tra i rami, sognando – ermafrodita - amplessi senza maschi in veste di limacide, mentre un corpo maschile si contorce inadatto, goffo in un movimento ad anello”.

Come impegno nella valorizzazione artistica e civile dell'autoralità al femminile, nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, prima della performance alle ore 19:30Lenz promuoverà una ROOM,un incontro con le associazioni e gli abitanti del quartiere San Leonardo su come le pratiche della creazione artistica possano incrociare i percorsi di educazione di genere e di prevenzione/riduzione della violenza già attivi e attivabili sul territorio dalle persone e dalle comunità che lo abitano.

Il progetto è sostenuto dall’Assessorato alla Partecipazione, Associazionismo, Quartieri del Comune di Parma e si svolge in collaborazione con ParmaFrontiere Associazione Culturale, il gruppo di quartiere Manifesto per San Leonardo, Urban Trail Parma.

Per info e prenotazioni: tel. 0521 270141

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