L`ETERNO MARITO

(Dal comunicato stampa)

dall’omonimo romanzo breve di Fëdor Dostoevskij

Libero adattamento di Davide Carnevali | Regia di Claudio Autelli

Con Ciro Masella e Francesco Villano | In video Sofija Zobina e Lia Fedetto

Dopo aver registrato il tutto esaurito in occasione del suo debutto nazionale nelle scorse settimane a Milano, lo spettacolo L’eterno marito, tratto dall’omonimo romanzo breve di Fëdor Dostoevskij, arriva sabato 24 febbraio al Teatro del Cerchio di Parma. L’opera è stata liberamente adattata da Davide Carnevali, drammaturgo di fama internazionale e la messa in scena è curata da Claudio Autelli regista noto per la sua capacità di intrecciare linguaggi che diventano parte integrante della sceneggiatura. Lo spettacolo passa dalla forma epica ai dialoghi in situazione, dal teatro al cinema, dal live al reperto filmico. Sul palco nudo la scena, una stanza ai piedi di una parete che è anche schermo proiettivo.

I personaggi sono interpretati da due grandi attori: Ciro Masella e Francesco Villano, fresco di premio Ubu come migliore attore nel 2023. Alekseij e Pavel, amante e il marito di una moglie che non c’è più si incontrano quel tanto che basta per vedere come l’unica figlia muore tra le loro braccia.

La commedia noir di questo grande autore mantiene un’aderenza con la contemporaneità proprio trattando di due uomini qualsiasi che si trovano a combattere con la paura di non essere all’altezza dalla società, dal giudizio altrui e ancor di più dal loro stesso giudizio. Un’indagine sul fallimento, su come crolla il tentativo molto contemporaneo di raccontarsi al mondo in modo ideale. Il confronto feroce sulle aspettative che abbiamo di noi stessi. Presentarsi ed essere: nel gioco della rappresentazione di sé stessi davanti al pubblico. Sul palco, Francesco e Ciro cercano di presentarsi come ciò che sono realmente, senza però riuscirci mai del tutto. Ma è proprio in questo senso che vivono pienamente i loro personaggi. Così il pubblico, come un lettore, segue con sguardo curioso e allo stesso tempo attonito il fallimento di Francesco e Ciro, di Alekseij e Pavel: come uomini, come padri, come personaggi, come attori. Siamo ancora in grado di esercitare la cura? Di essere padri, maestri, guide? Questo è il provocatorio monito che ci lancia Dostoevskij.

Per info e prenotazioni: cell. 351 5337070 

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