Il sipario apre su...

MOSTRARIO di Yuval Avital

(Comunicato stampa)

Al via il capitolo finale de Il Bestiario della Terra di Yuval Avital,

progetto dell’anno del Reggio Parma Festival

con

Mostrario

di Yuval Avital

 

A Parma e Reggio Emilia per tre weekend, tra il 18 novembre e l’11 dicembre, un eccezionale evento multidisciplinare – con performance dal vivo di acclamati interpreti internazionali, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni – che trasforma completamente in spazi onirici, espositivi e performativi, i principali teatri delle due città, dal foyer al palcoscenico. 

    • 18 – 20 novembre, dalle 20.00 alle 22.00, al Teatro Regio di Parma: Parte I
    • 2 – 4 dicembre al Teatro Due di Parma: Parte II
    • 10 – 11 dicembre al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia: Parte III

Prendono il via il 18 novembre, per concludersi l’11 dicembre, i tre weekend del Mostrario di Yuval Avital, imponente opera multidisciplinare in tre parti, che trasforma completamente i principali teatri di Parma e Reggio Emilia – a Parma il Teatro Regio (18, 19 e 20 novembre)e il Teatro Due (2, 3 e 4 dicembre), a Reggio Emilia il Teatro Municipale Valli (10 e 11 dicembre)– in spazi onirici, espositivi e performativi, e porta a compimento “Il Bestiario della Terra”, il grande progetto realizzato dal Reggio Parma Festival.

Grazie allo straordinario lavoro corale dei teatri, con il coinvolgimento di tutte le maestranze e di molte realtà creative dei territori, riunite in una sorta di grande bottega d’artista, popolata da maestri artigiani di eccelsa qualità, si ha l’occasione di vivere un vero e proprio ‘alveare di creatività’, con attori, danzatori, cantanti, musicisti e burattinai al lavoro insieme per dar vita a un atto poetico forte, coraggioso, rivoluzionario. Il risultato è un’esplorazione fantastica, in continuo divenire, dei temi fondanti la relazione tra essere umano e animale, temi che hanno caratterizzato l’intero sviluppo progettuale e creativo de “Il Bestiario della Terra”. Il Mostrario è infatti il capitolo finale della imponente meta-opera realizzata da Avital nel corso dei mesi che, in un crescendo di mostre e appuntamenti, ha composto un grande quadro allegorico che qui raggiunge il suo apice.

I visitatori, muovendosi liberamente alla scoperta dell’anima più profonda dei teatri – anche attraverso ambienti solitamente inaccessibili al pubblico – possono immergersi in un’esperienza unica e inedita, attraverso performance dal vivo con cantanti e musicisti internazionali, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni pensate e create appositamente dall’artista. Ciascun Mostrario è diverso dagli altri, è un’esperienza a sé e un percorso soggettivo, in cui ognuno vive a suo modo la relazione profonda e specifica tra l’arte di Avital e gli spazi che la accolgono: gli ambienti dei teatri, dal foyer al palcoscenico, prendono vita in modo inaspettato e travolgente. Il pubblico entra ed esce liberamente, scegliendo la propria strada attraverso il Mostrario.

Per i tre weekend i diversi spazi dei teatri diventano luogo del viaggio fra creature e storie che popolano “Il Bestiario della Terra”, in un ribaltamento di ruoli e in una sovversione di schemi. Lo studio della simbologia dei bestiari medievali ha portato l’artista a creare una raccolta di diciotto scene-bestiali, ambientazioni inedite che rielaborano l’iconografia tradizionale in chiave contemporanea, generando un laboratorio vivente e relazionale alla scoperta della natura animale insita in quella umana. All’interno di ciascuna scena, immaginata e rappresentata dall’artista in maniera dettagliata, tutto parla: ogni creatura è inserita in un universo di segni e di senso, non è statica ma dialoga con lo spazio che crea e che abita.

I significati custoditi dalle figure animalesche non si esauriscono nel passato ma sono spunto per nuove riflessioni nel presente. Figure antropomorfe, animali ed esseri ibridi tra umano e animale, prendono vita come catapultati all’interno dei teatri da un mondo onirico.

Così al Teatro Regio di Parma prenderanno vita sei scene che animeranno le sale e il palcoscenico in un percorso libero. Ad accogliere il pubblico saranno le Sirene, mitiche adescatrici irresistibili quanto insidiose che nel Mostrario di Avital vengono rappresentate come corpi consunti che imprigionano la purezza di esseri dalla voce limpida e cristallina, eco di mondi senza tempo. I licantropi diventano artefici di uno dei più antichi episodi di violenza sulle donne, il ratto delle Sabine, in un’allegoria danzante che spinge lo spettatore a interrogarsi su cosa trasforma un uomo in un essere così mostruoso, in grado di compiere atti così efferati. Alla salamandra, anfibio che resiste al fuoco ed emblema di autocontrollo e purezza, è dedicato un lungometraggio girato a Salsomaggiore, sul cui stemma civico campeggia, con il coinvolgimento di numerosi cittadini. Nella discoteca degli Sciapodi, umanoidi con un solo piede ballano insieme ai visitatori in una silent disco mentre un pianoforte fa risuonare nell’aria una melodia composta da Yuval Avital. Flauti e vetri scintillanti creeranno la suggestione di un coro di uccelli che si unisce ad uno stormo di mostri alati in un potente incontro-scontro tra gli opposti, mentre sul palcoscenico dominerà il gigante Argos la cui enorme figura sarà composta dagli occhi di tutti coloro che, rispondendo alla call del Teatro, presteranno il proprio sguardo al mitico mostro che si fa così contemporaneo, specchio dello smarrimento del nostro tempo.

Al Teatro Due di Parma scaturiranno nuove vive creature da diverse forme teatrali, in sinergia con le molteplici discipline padroneggiate da Avital. Lo spettatore potrà incontrare alcuni mostri mitici radicati nell’immaginario collettivo, come Medusa o L’uomo nero, e conoscerne di nuovi, ad esempio addentrandosi nel “Bosco di Cernunnos”, dio celtico della fertilità maschile. Nello spazio metafisico di un bosco di alti alberi, il grande dio cervo dal volto umano produrrà il suo canto, agito dal celebre baritono Nicholas Isherwood e da Toni Candeloro, étoile protagonista della danza internazionale, in una performance dal vivo innervata da una partitura originale di musica e poesia, riconnettendo mascolinità e fertilità alla natura incontaminata. Una classe di diavoletti, furbi e cattivi monelli, realizzati e interpretati dai burattini e dai burattinai della Fondazione Famiglia Sarzi, mostrerà i perfidi meccanismi del bullismo nei confronti di un inerme capro espiatorio. È uno stralunato clown ebreo, l’attore Ivan Zerbinati, a raccontare le origini del Golem, conducendo, insieme a musicisti e danzatori, la performance che a partire dal gigante d’argilla, plasmato per proteggere il popolo ebraico, instilla nuovamente la domanda che domina tutto il percorso: chi è il mostro?

Le sette scene al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia saranno caratterizzate dalla singolarità del percorso, che accentua le dimensioni forse più perturbanti del Mostrario. Esso tocca infatti spazi alquanto inconsueti, come i sotterranei e i ballatoi dell’alcova di palco, stabilisce situazioni di profonda immersività, fa ricorso importante a tecnologie nella produzione di immagini e suoni. Il tutto a sottolineare con componenti non umane e detournements la sempiterna domanda che può persino diventare: chi è chi?

Fra le scene dal vivo, Il campo delle Mandragole vede la partecipazione dei soprani Monica Benvenuti e Silvia Pepe, mandragole urlanti strappate alla terra che le ha generate e immagini di mostri ibridi generate da intelligenza artificiale. La Città dei Peluche, con otto danzatori dell’Agorà della Michele Merola Contemporary Dance Company come luogo di un’inquietante ambiguità, sotto l’apparenza tenera dei pupazzi. La stessa compagnia è nell’installazione icono-sonora La sala della Vipera e dei Vermi giganti, vertiginosa come un pozzo che piomba da altitudini a fondi abissi. Le Libellule e Ninfee, figure fiabesche estenuate e macilente in contrasto con la mendace suadenza di un avatar digitale. Il Giardino segreto dei conigli, un’isola felice e turbata da presenze enigmatiche. I Topi itineranti. Il mondo sonoro di un Porcile...

Un’esperienza unica, un viaggio nell’immaginario di un artista capace di sondare e far in qualche modo esplodere i nessi tra il mondo umano e il mondo animale, in un continuo rimando simbolico che oscilla tra fascinazione e timore: Il Mostrario, nelle sue tre diverse parti, si pone come conclusione perfetta del percorso voluto da Reggio Parma Festival che, in tappe diverse e complementari, ha accompagnato il pubblico alla scoperta delle possibilità e dei limiti dell’umanità.

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