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REGGIO PARMA FESTIVAL: un viaggio tra musica e teatro

Dopo il progetto “Maguy Marin- La Passione dei Possibili”, poderosa rassegna dedicata al mondo della danza che sarà in programma tra maggio e dicembre, nuovi stimolanti appuntamenti dedicati questa volta al teatro e alla musica andranno a comporre l’edizione 2023 del Reggio Parma Festival, sempre nella volontà condivisa dai suoi soci (Comune di Parma, Comune di Reggio Emilia, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Due e Fondazione Teatro Regio di Parma) di collaborare, promuovendo le capacità produttive del territorio, per la costruzione di un’offerta culturale di altissimo livello e di respiro internazionale.

Prossima significativa tappa nel cartellone di proposte del Reggio Parma Festival per il 2023 la messinscena, il 20 e 21 giugno, all’Arena Shakespeare di Teatro Due del “Peer Gynt” di Henrik Ibsen, con le musiche originali di Edvard Grieg. Un evento di cui in conferenza stampa si è evidenziata la sua eccezionalità sia per le caratteristiche compositive dell’opera, sia per le realtà culturali che vedrà coinvolte nella sua realizzazione scenica. “Le collaborazioni fra istituzioni di discipline diverse non sono così favorite dagli ordinamenti consueti” ha spiegato Paola Donati, Direttrice di Fondazione Teatro Due “soprattutto per quello che riguarda alcuni filoni di ricerca. Ma compito dell’arte è appunto quello di abbattere certi steccati. Con Reggio Parma Festival si è creata la congiuntura favorevole per affrontare insieme un’opera complessa come questa di Ibsen”. Di questa alchimia artistica, orientata a una sperimentazione di linguaggi tra contemporaneità e tradizione - che porterà non solo al debutto in prima nazionale di Peer Gynt, ma anche al Gala Verdiano che il 10 ottobre, al Teatro Regio, chiuderà con un cast d’eccezione, le celebrazioni del duecentodecimo compleanno di Giuseppe Verdi, e poi al concerto che, all’inizio del 2024, si terrà al Teatro Municipale Valli per celebrare i cinquant’anni di Musica Realtà, i cent’anni dalla nascita di Luigi Nono e i dieci dalla scomparsa di Claudio Abbado – ha parlato anche Luigi Ferrari, Presidente di Reggio Parma Festival: “la nostra realtà associativa, nata 22 anni fa, rappresenta un caso davvero raro nel suo genere, un piccolo miracolo, che anche quest’anno consentirà di presentare al pubblico un cartellone di eventi ampio ed eterogeneo, dalla danza al teatro alla musica, in un rapporto sinergico e di correlazione fra le istituzioni”. Alla prospettiva nazionale e internazionale cui volge tutta la progettualità del Reggio Parma Festival “capace di rilanciare una programmazione coordinata e condivisa di eventi di alto livello” ha fatto riferimento Luciano Messi, Sovrintendente Fondazione Teatro Regio, nell’annunciare il Gala di ottobre; una cooperazione foriera di qualità artistica che è stata poi sottolineata dalle parole di Paolo Cantù, Direttore Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, presentando il concerto del 2024: “la sintonia tra le nostre istituzioni permette di realizzare progetti che da soli non sarebbe possibile portare avanti, progetti che successivamente, cosa ancora più importante, acquisiscono una propria storia, sviluppando al meglio il rapporto fra creazione contemporanea e società tutta”.

Sarà, dunque, un vero e proprio viaggio, emozionale e immaginifico, tra musica e teatro quello proposto per il 2023 dal Reggio Parma Festival, accolto con plauso e supporto da Lorenzo Lavagetto, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Parma, intervenuto in conferenza stampa; un viaggio simbolicamente rappresentato anche dalla scelta del Peer Gynt, caposaldo del canone teatrale che coniuga l’universalità delle grandi storie picaresche con il folkore nordico più fiabesco e che verrà prodotto per questa edizione di Reggio Parma Festival da Fondazione Teatro Due in collaborazione con LaFil – Filarmonica di Milano (“Orchestra innovativa, fondata 5 anni fa, composta da giovani talenti, di straordinaria competenza, che affiancano grandi musicisti di ensemble famosi”, ha raccontato il suo Presidente Luca Formenton). Lo spettacolo si inscrive in un filone di ricerca sul teatro musicale e sul rapporto tra parola e musica, caro a Fondazione Teatro Due e già sperimentato con “Il sogno di una notte di mezza estate” e “Molto rumore per nulla”, come messo in luce dalla Direttrice Donati: “era da tempo che volevamo intraprendere il viaggio nel mondo di Peer Gynt, perseguendo quella indagine volta ad esplorare la relazione fra azione scenica e composizione musicale eseguita dal vivo, che non è un fatto tecnico ma un fatto di poetica, di nuovi interrogativi che vogliamo porre. Esiste un repertorio di opere e testi che non è facile mettere in scena ma è importante, quando le condizioni lo permettono, continuare a problematizzare i terreni che si decide di esplorare. Noi speriamo che questo Peer Gynt, con tutta la sua complessità, possa essere di buon auspicio in tal senso”.

Regista di questa grande produzione che oltre all’orchestra de LaFil, diretta da Marco Seco, porterà in scena un cast di quindici attori, sarà Daniele Abbado. “Avevo qualche timore iniziale” ha ammesso Abbado “perché è un testo esagerato, debordante, straripante, a tratti difficile da comprendere. Lavorandoci insieme, però, abbiamo capito che il testo poteva essere portato a una sua essenzialità e purezza, valorizzandone la forza immaginifica”. L’opera ibseniana verrà realizzata con l’esecuzione dal vivo delle musiche di scena originali composte da Edvard Grieg nel 1875, “permettendo così alla musica di vivificare la drammaturgia” ha concluso il direttore Mario Seco “di farsi testo in una forma diversa, come è naturale che la musica di scena possa fare a teatro”.

Per info: www.reggioparmafestival.it

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