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STAGIONE OTTOBRE- DICEMBRE TEATRO DELLE BRICIOLE/SOLARES FONDAZIONE DELLE ARTI

Parte da una riflessione profonda e condivisa sulla funzione del teatro pubblico il nuovo corso intrapreso dall’”ensemble” di artisti associati del Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti. I princìpi fondanti di formazione, condivisione, empatia, crescita culturale delle nuove generazioni (in particolar modo della fascia degli adolescenti) disegneranno la traiettoria di lavoro del prossimo triennio, a cominciare dalla prima parte di stagione, quella compresa da ottobre (primo appuntamento in cartellone l’1 ottobre alle 21 con “Tradimenti” per la regia di Michele Sinisi) a dicembre 2021, che è stata presentata ufficialmente venerdì 24 settembre al Teatro al Parco. “Presentiamo al momento solo un trimestre per evidenti ragioni imputabili all’incertezza del periodo storico che stiamo vivendo” ha spiegato Giuliano Maria Tenisci, Direttore Artistico e Organizzativo del Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti “a cui va aggiunto un altro aspetto, intrinseco al nostro impegno sulla formazione: la mancanza di direttive chiare in merito alla gestione delle rappresentazioni per le scuole”. Per non venire meno a un’idea di teatro forte, “che sappia fornire un contributo importante alla costruzione di un percorso individuale e collettivo di riflessione critica” e che possa davvero influire sulla costruzione di una cittadinanza più consapevole, si è scelta, quindi, la strada più prudente ma anche più responsabile nei confronti del pubblico.

Il programma presentato da Tenisci e dagli artisti associati Maurizio Bercini, Marina Allegri, Manuela Capece, Davide Doro, Arturo Armone Caruso, Katia Ippaso, Marco Lorenzi, è segno di un’offerta teatrale volta all’unità, al superamento delle distinzioni tra spettacoli per famiglie e spettacoli per adulti, e dunque di una volontà dichiarata a promuovere, attraverso la pratica teatrale, una maggiore comunicazione tra le generazioni di spettatori. Un calendario, composto da 18 titoli, che mira, quindi, a integrare e a gettare ponti simbolici anche sul piano delle relazioni organizzative, come evidenziato dallo stesso Tenisci: “rispetto alla mia esperienza teatrale, soprattutto a quella francese, perseguo certe idee del teatro pubblico che vorrei non scomparissero. Pensiamo ad esempio alla possibilità di poter contare su artisti associati: questo modo di lavorare non è un vezzo, ma presuppone un grande impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti, è qualcosa che ci dà la forza per percorrere insieme le nostre mission in maniera più organica, garantendo una stanzialità creativa che può aiutare a connetterci meglio con altre reti associative, in primis del territorio, e poi a livello internazionale. Già a novembre tutto lo staff artistico sarà invitato a un incontro fra le più importanti realtà produttive europee”. Obiettivi condivisi e sottolineati poi, in sede di conferenza, anche da Maurizio Bercini (regista, interprete, scenografo, tra i fondatori del Teatro delle Briciole): “abbiamo pensato alla straordinaria possibilità che questo luogo d’arte offre, ovvero radicarsi nel territorio di appartenenza per fare coesione, ma mescolando in esso le varie anime, le trasformazioni che attraversano la città. Io e Marina porteremo il bagaglio di esperienze fatte all’estero per cercare di ricucire con questo teatro nuove sinergie, un progetto organico, anche di ritrovata manualità e artigianalità teatrale, che parli del nostro territorio, della sua storia, ma non solo”. Alle parole di Bercini ha fatto eco Marina Allegri, formatrice storica del Teatro delle Briciole: “siamo felici di essere qui oggi perché la conferenza stampa rappresenta un momento d’introduzione al programma ma è anche un augurio, una vigilia. Ebbene, abbiamo imparato una cosa in questo periodo storico, e cioè che anche senza il teatro si vive bene. Il nostro compito difficilissimo, ma necessario, urgente, è di far capire che con il teatro si vive meglio. Questo è l’augurio che ci facciamo: di poter essere seduttivi nei confronti del pubblico con il nostro impegno di semina artistica. Essere un teatro pubblico comporta una grande responsabilità. Non si può essere “pubblici” male, perché altrimenti si è degli imbroglioni”.

Tra gli artisti chiamati a questa nuova progettualità anche Manuela Capece e Davide Doro (alias Compagnia Rodisio) che proprio nella prima parte di stagione saranno in scena con tre nuove produzioni. “Questo per noi è il luogo della formazione. Da qui è partito il nostro viaggio” ha raccontato Capece “il nostro desiderio è di portare in questo luogo pensieri e riflessioni che abbiamo raccolto all’estero, e che sono il frutto di quel lungo viaggio. Proveremo a generare anche incontri, come quello che realizzeremo a dicembre ospitando per la messinscena di un nostro spettacolo alcuni interpreti dal Giappone. Lavoreremo per mettere un focus su quella che chiamiamo la comunità sentimentale, la più fragile, e lo faremo attraverso forme e linguaggi adatti anche ai più piccoli”. Doro ha poi introdotto nello specifico gli spettacoli firmati dai due artisti che saranno congegnati “come una pratica per allenarsi alla sensibilità” e al recupero di una libertà immaginativa. Decisivo per il conseguimento degli obiettivi artistici tracciati sarà anche il contributo della drammaturga Katia Ippaso e del regista Arturo Armone Caruso, che concentreranno il lavoro proprio sugli adolescenti. “Da sempre mi occupo di questa fascia di età a teatro, e proprio sul piano formativo e pedagogico” ha spiegato Ippaso “qui alle Briciole avrò l’occasione meravigliosa di poter creare delle opere per un repertorio futuro, dedicato proprio all’adolescenza, un periodo della vita che offre un patrimonio infinito d’immagini. L’idea che abbiamo è di lavorare sulla figura del Doppio, il sosia, e in particolare su alcuni archetipi della letteratura: il golem, Frankenstein, e poi l’avatar, inteso come proiezione del Sé”. Ha proseguito poi Armone Caruso: “tratteremo anche la figura di un Pinocchio contemporaneo. L’intento è di stimolare l’interesse delle nuove generazioni anche per la scrittura di scena e di arrivare infine alla costituzione di una compagnia teatrale stabile di adolescenti. Riteniamo che questo oggi possa essere possibile anche grazie a direttori come Tenisci, un uomo che viene dal palcoscenico e non un semplice amministratore, come spesso capita di trovare nelle strutture teatrali pubbliche”.

Marco Lorenzi e Barbara Mazzi de Il Mulino di Amleto, altra compagnia associata, hanno poi salutato attraverso un videomessaggio, ribadendo l’eccezionalità del percorso lavorativo offerto dal Teatro delle Briciole, “un’azione pionieristica” come l’ha definita Lorenzi “dove tempo e spazio sono messi a disposizione degli artisti per dialogare con il territorio in una prospettiva d’internazionalizzazione”. Un concetto rimarcato anche da Valentina Pòllani, responsabile della distribuzione de Il Mulino di Amleto, che era presente alla conferenza: “trovare dei partner con cui riflettere e confrontarsi, e poter costruire nel tempo, è vitale per le compagnie teatrali. Ma imbattersi in teatri disposti ad aprirsi a questa modalità non è così scontato oggi. Per noi l’opportunità è arrivata con “Festen”, lo spettacolo che vedeva tra gli altri anche una co-produzione delle Briciole/Solares. È nata lì la nostra collaborazione. Per questo triennio, costruiremo dei dispositivi teatrali pensati per gli adolescenti, percorsi che li vedranno protagonisti, e dove la drammaturgia stessa nascerà da questo loro incontro”.

Un entusiasmante e complesso percorso di lavoro attende, dunque, il Direttore e gli artisti associati del Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti, con l’impegno comune d’inaugurare un nuovo ciclo nella lunga e prestigiosa storia di uno dei più importanti centri di produzione teatrale nazionali.

Per il programma nel dettaglio: https://www.solaresdellearti.it/?ling=1&pg=det_ra&id_rassegne=147&tipo=2&id_rassegna=

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