SUPPLICI

di Euripide
traduzione Maddalena Giovannelli

drammaturgia a cura di Gabriele Scotti

con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin

cori a cura di Francesca Della Monica

regia Serena Sinigaglia


Produzione
ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due, Parma

 

SUPPLICI di Euripide, nuova regia di Serena Sinigaglia, che dopo anni torna a cimentarsi con un classico, debutta in Prima Nazionale il 14 luglio alle ore 21.15 all’Arena Shakespeare di Fondazione Teatro Due a Parma. Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan e Debora Zuin sono le sette straordinarie attrici che interpreteranno il coro delle supplici e che saranno anche, di volta in volta, i diversi personaggi della tragedia. La nuova produzione di ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due trova nell’Arena Shakespeare un naturale habitat; importante Agorà del nord Italia, l’Arena è uno spazio in cui interrogare i classici dell’antichità, scritture risalenti a diversi secoli prima di Cristo, che ancora una volta risuonano chiari e forti alle orecchie di un cittadino del terzo millennio. Un gruppo di donne di Argo, madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe, si riunisce presso l'altare di Demetra ad Eleusi per supplicare gli ateniesi di aiutarle a dare degna sepoltura ai figli, poiché i tebani negano la restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo decide di aiutarle. Quando un araldo tebano giunge per intimare a Teseo di non intromettersi negli affari di Tebe, invano Teseo tenta di indurre l’araldo all’osservanza della propria legge che impone di onorare i morti, ingaggiando con lui un dialogo nel quale il re difende i valori di democrazia, libertà, uguaglianza di Atene, contrapposti alla tirannide di Tebe. L’accordo non viene trovato e la guerra tra le due città è inevitabile, e viene vinta da Atene, con la conseguente restituzione dei cadaveri. Mentre i figli dei caduti sfilano con le ceneri dei propri cari, finalmente sepolti, ex machina compare Atena, che fa impegnare con un giuramento solenne Teseo e Adrasto a un’eterna alleanza fra Atene e Argo.

«Amo i classici da sempre: con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano. Con i contemporanei imparo a conoscere la realtà presente e l’epoca in cui vivo. Insomma classico e contemporaneo si riguardano, si specchiano l’un con l’altro, si nutrono a vicenda. Come tradizione e innovazione. Da anni voglio affrontare Le Supplici di Euripide: adesso è arrivato il momento di farlo. Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si chiama democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti. Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non li vuole restituire. (...) Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale». Serena Sinigaglia

Per info e biglietti: tel: 0521.230242

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