Il sipario apre su...

TEATRO DUE - programma gennaio/ aprile 2022

“Desideriamo guardare al 2022 come ad un anno di passaggio, in cui le esperienze virtuose e le prospettive maturate in questi mesi mettano al centro l’ascolto dei bisogni non solo degli artisti, ma anche degli spettatori”. In quest’ottica futura che mantiene forte il legame con il presente, è stata presentata venerdì mattina in conferenza stampa la prima parte della stagione che andrà in scena a Teatro Due da gennaio ad aprile 2022, realizzata con il sostegno istituzionale del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Parma e di Fondazione Monteparma.

Un programma che fra ospiti internazionali, nuove produzioni e ripresa di grandi classici rappresenterà una più decisa ripartenza dell’attività, l’occasione per costruire rinnovati momenti di confronto e relazione, come ha dichiarato il Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti: “il silenzio dei mesi passati ha creato un vuoto che ora dobbiamo provare a colmare. Abbiamo bisogno dell’esperienza teatrale perché sentiamo il bisogno d’interrogarci sul nostro rapporto con la contemporaneità, ritrovare gli strumenti per interpretare questo contemporaneo e non sentirci inadeguati. Ebbene, Teatro Due svolge da 50 anni un egregio lavoro in questo senso, attraverso gli spettacoli e le attività proposte, esso ha continuato a fornirci strumenti utili per la comprensione della nostra vita e del nostro tempo”. La Direttrice Artistica, Paola Donati, ha quindi ricordato l’importanza e il valore del Teatro in una situazione d’emergenza sociale come quella che stiamo vivendo, poiché la cura per la collettività passa anche dalla Cultura e “se non si riesce a comprendere la portata di un respiro comune, la condivisone delle problematiche e anche di una sana evasione dalle evidenze del presente, cose che solo il Teatro può dare, allora abbiamo perso in partenza”.

Alla conferenza stampa sono poi intervenuti Luca Trentadue, Consigliere di Fondazione Monteparma, il quale ha confermato la volontà di sostenere il lavoro svolto da Teatro Due, “orientato alla sperimentazione, ma soprattutto alla formazione”, e il Presidente di Fondazione Teatro Due, Oberdan Forlenza, che ha definito la nuova stagione “una programmazione che pensa alla normalità, quella che ci manca e che vogliamo ritrovare insieme, con senso di responsabilità comune. Il Teatro sa fornire un metodo di ricostituzione sociale dopo un evento collettivo traumatico, crea momenti di aggregazione civile. Il nostro impegno è di rendere sempre questo spazio vivo e coerente, un luogo di sintesi delle esigenze, non solo culturali, di una città che ha ottenuto un prestigioso riconoscimento per qualità della vita”. Donati ha quindi proseguito evidenziando i due principi ispiratori del nuovo programma per il 2022, ovvero desiderio e responsabilità, citando anche le bellissime parole di un amico di Teatro Due, il regista Jean Pierre Vincent, recentemente scomparso: “Il potere del teatro, dichiarò Vincent in una intervista, è quello di conservare, salvaguardare, la parte della funzione pubblica, l’intelligenza in movimento, il legame fra la sorpresa artistica e la visione critica, e permettere alle persone, attraverso testi e immagini, di non morire idioti, o perlomeno di vivere attivi. Il Teatro è questo, è il luogo dello scambio attivo dell’intelligenza, dove poter pensare il mondo fuori dalle filiere obbligate, con cervelli più liberi. Ecco, noi di Teatro Due ci sentiamo molto vicini alle istanze racchiuse in queste parole”.

Affermare la propria identità e il potere del Teatro, riconquistando lo spazio deputato alla relazione, coniugando riflessione e libera espressione, è la linea guida che il Due intende seguire anche nel nuovo anno, mettendo, ad esempio, in dialogo generazioni diverse di artisti, autori e registi, “perché a teatro le età non contano” ribadisce Donati “contano le idee, sapersi mettere in gioco. Da qui anche il nostro impegno nel creare un terreno che generi un patrimonio teatrale, qualcosa che possa a sua volta essere trasmesso alle generazioni future. Non da ultimo, il progetto sulla drammaturgia contemporanea “Mezz’ore d’autore” che ci ha dato la possibilità di scoprire nuovi talenti e di cui verrà avviato un secondo bando”. Tra gli autori selezionati nella prima edizione, Simone Corso con “Bestie Incredule”, testo che verrà messo in scena e coprodotto da Teatro Due. “Quest’opera” ha raccontato Corso “nasce da un incontro e dal desiderio d’intercettare le istanze attuali, per portarle poi oltre il confine della cronaca”. La conferenza stampa è proseguita con gli interventi del regista e attore Vittorio Franceschi - che porterà in scena “Il domatore”, nuova coproduzione Teatro Due / CTB Centro Teatrale Bresciano, e che si è detto molto grato di questa occasione “perché oggi è difficile per un autore italiano essere rappresentato- del regista Massimiliano Farau, che dirigerà una fresca compagnia di giovani talenti in “Pene d’amor perdute” di Shakespeare - “testo straordinario ma anche molto difficile, per il linguaggio virtuosistico. Una bella sfida”- e di Alberto Troila, Direttore Artistico de La Toscanini, che ha confermato la ripresa del progetto teatrale/musicale per bambini e famiglie “L’Arcipelago dei Suoni”, a cura di Francesco Bianchi.

“Manteniamo l’allerta alta” ha concluso Donati “non solo per il quadro epidemiologico generale ma proprio nella capacità di ascolto verso lo spettatore. C’è bisogno, ora più che mai, di ritrovare un respiro comune per riappropriarci del nostro tempo e costruire il nostro futuro”

Per il programma nel dettaglio: www.teatrodue.org

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