24.04.2025

MATTEOTTI - anatomia di un fascismo

Data dell'evento: 24.04.2025 alle ore 21:00

Teatro al Parco, ore 21

(Dal comunicato stampa)

con Ottavia Piccolo e I Solisti dell?Orchestra Multietnica di Arezzo
di Stefano Massini
regia Sandra Mangini
una produzione Argot Produzioni | Officine della Cultura

Le quattro e mezza del pomeriggio del 10 giugno 1924. Alcuni testimoni dichiarano di aver assistito a una colluttazione all?interno di una vettura e di aver visto espellere quello che sarà riconosciuto essere il tesserino del deputato on. Giacomo Matteotti. Matteotti (anatomia di un fascismo) ripercorre l?ascesa e l?affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall?inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che non videro o non vollero vedere. Il pericolo più grande, la malattia che fa morire un uomo è quella che non senti crescere.
Matteotti li riconobbe: quelli che al caffè dietro il Duomo, a Ferrara, ordinavano il ?celibano? perché non lo sapevano che ?cherry-brandy? è inglese; quelli che dicevano di riportare ordine nel disordine, perché il fascismo ha assoluto bisogno di sentirsi in pericolo, di attaccare per non essere attaccato; quelli che, d?un tratto, sfilarono in migliaia dietro al Contessino Italo Balbo e si presero l?Italia intera.
Giacomo Matteotti ? l?oppositore, il pacifista, lo studioso, l?amministratore, il riformista, il visionario ? prese la parola, pubblicamente e instancabilmente, nei suoi molti scritti e nei suoi moltissimi discorsi: una parola chiara, veritiera, fondata sui fatti, indiscutibile. Una parola che smaschera. Per questo fu ucciso (cfr. note di regia).

Io denuncio la manovra politica con cui si è spacciata l?eversione più radicale camuffandola nel suo esatto opposto, ovverosia nella garanzia dell?ordine.
Io denuncio il sistematico uso della forza, la riduzione al silenzio delle voci dissenzienti.
Io denuncio all?Italia e al mondo intero che un mostro chiamato fascismo ogni giorno diventa più potente proprio grazie al silenzioso assenso di chi lo svaluta, lo legittima e non lo combatte!

Tempesta, così lo chiamavano. Uno col sangue caldo. A cento anni di distanza è il teatro, è la musica, sono le parole di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo, i suoni de I Solisti dell?Orchestra Multietnica di Arezzo a prendersi l?impegno di parlare.

Per info e prenotazioni: biglietteriabriciole@solaresdellearti.it

Luogo: Teatro al Parco
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