09.02.2025

TRAGÙDIA- il canto di Edipo

Data dell'evento: dal 09.02.2025 al 09.02.2025 alle ore 20:30

Teatro Due, ore 20.30 (in replica domenica alle ore 16)

(Dal comunicato stampa)

di Alessandro Serra

liberamente ispirato alle opere di Sofocle e ai racconti del mito

con Alessandro Burzotta, Salvatore Drago, Francesca Gabucci, Sara Giannelli, Jared McNeill, Chiara Michelini, Felice Montervino

regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra

produzione Sardegna Teatro, Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Teatro Due Parma

in collaborazione con Compagnia Teatropersona, I Teatri di Reggio Emilia

(Golden Laurer Wreath per Miglior spettacolo, Miglior regia, Miglior attore/attrice (Chiara Michelini) e Award - Radio di Sarajevo per Migliori suoni e musiche al Festival di Sarajevo 2024)

Premiato alla 64esima edizione dell?International Theater Festival MESS, TRAGÙDIA. IL CANTO DI EDIPO,il nuovo spettacolo di Alessandro Serra, uno dei registi e autori di punta del teatro nazionale ed europeo, arriva l?8 febbraio alle ore 20.30 e il 9 alle ore 16.00 al Teatro Due di Parma. Lo spettacolo è prodotto da Fondazione Teatro Due insieme a Sardegna Teatro, Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale in collaborazione con Compagnia Teatropersona, I Teatri di Reggio Emilia. In scena Alessandro Burzotta, Salvatore Drago, Francesca Gabucci, Sara Giannelli, Jared McNeill, Chiara Michelini, Felice Montervino. Dopo il trionfale Macbettu, il Macbeth tradotto in sardo, e l?altrettanto fortunata Tempesta, Alessandro Serra torna riscrivendo il mito di Edipo, ispirato liberamente ai testi di Sofocle Edipo re ed Edipo a Colono.

La tragedia è un'arte fortunata ? scrive Serra ? perché gli spettatori conoscono l'intreccio già prima che il poeta lo racconti, basta ricordarglielo. Appena pronunziato il nome di «Edipo», già si sa tutto il resto - il padre Laio, la madre Giocasta, le figlie, i figli, che cosa ha sofferto, la sua colpa.

Per ricostruire oggi quel sapere collettivo che esonerava il poeta tragico dal dover volgere in prosa il mito e lo legittimava a sollecitare immediate visioni nel pubblico, Serra ha scelto il grecanico, lingua che ancora oggi risuona in un angolo remoto di quella che fu la Magna Grecia, una striscia di terra che dal mare si arrampica sull?Aspromonte scrutando all?orizzonte l'Etna.

Se il greco di Sofocle era volutamente alto e musicale, capace di portare il pubblico dal piano di realtà a un livello di trascendenza, così il grecanico, tradotto da Salvino Nucera, è una lingua non ostile e concettuale ma musicale, istintiva e sensuale.

La tragedia di Edipo è ambientata in una città ridotta al lumicino, arida, sterile, in decomposizione. Eppure Sofocle guida lo spettatore verso una luce interiore che si manifesterà a Colono, nel bosco sacro in cui Edipo verrà letteralmente assorbito dagli dei.

Edipo fornisce la tragedia perfetta della quale Aristotele si serve costantemente come modello ideale nel corso della sua trattazione teorica. È tragedia freudiana per antonomasia, archetipo stesso di qualsiasi tragedia.

In Edipo re Sofocle narra la storia dell?Uomo che giunge a un risveglio interiore dopo aver attraversato il dolore ed essersi ricongiunto all?infanzia, ma dopo trent?anni dalla prima rappresentazione il vecchio tragediografo sente la necessità di chiudere il ciclo iniziatico del suo eroe e scrive Edipo a Colono; l?impuro Edipo cacciato da Tebe, diventa a Colonoun essere sacro, dopo un lungo percorso di dolore si congiunge agli dei conquistando, come Krishna, la liberazione da questo mondo materiale.

Serra consegna al pubblico questo Canto di Edipo in una sorta di rito sacro, in cui la parola diventa canto, grazie alla cura di Bruno De Franceschi, e il movimento dei corpi si riconduce a schemàta, schemi fisici che sono codici emotivi o comportamentali, posture morali, ottenuti con la collaborazione di Chiara Michelini.

Per info e prenotazioni: 0521 230242 

Luogo: Teatro Due
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